SPACEARTH / THE SATELLITE PHOTOGRAPHY

EXHIBITION

dal 01 Aprile al 14 Maggio 2017


A cura di Francesco Mutti
Testo di Francesco Mutti

Il progetto ORIGINE dà vita alla stagione espositiva 2017 de LABottega: “origine” intesa come mutamento, come nuovo stimolo visivo, come base di partenza ma anche come inevitabile epilogo. ORIGINE è infatti osservazione dell'essere umano nell'analisi che egli compie su se stesso, tra capacità creative indiscutibili e inevitabili quanto connaturate dinamiche distruttive. Nella più generale ricerca di un equilibrio difficilmente accessibile, l'intera stagione si concentra sul Tempo - quello dell'uomo e quello del mondo - e sulle regole che lo governano, ponendo l'accento sul rapporto antinomico tra vita e morte, uomo e natura, storia ed eternità.

ORIGINE, capitolo 1

Il primo degli interventi espositivi è la mostra SPACEARTH a cura di Maurizio Marco Tozzi che presenta in anteprima internazionale i risultati interpretativi ottenuti dalla fotografia satellitare nell’ambito di una ricerca di volta in volta biologica, antropologica o astrattiva sulla relazione tra Spazio e Terra, tra Cielo e Materia, attraverso le opere di Jenny Odell, Max Serradifalco, David Thomas Smith, Federico Winer, Stephen Lund e Carloalberto Treccani. 

Con SPACEARTH nasce un nuovo movimento culturale per la Terra inteso a sviluppare un inedito concetto di “paesaggio” ed al tempo stesso lanciare un forte monito per la salvaguardia del nostro pianeta, valorizzando le bellezze ambientali, immortalando momenti della nostra epoca, scoprendo particolari conformazioni che solo attraverso il mezzo satellitare è possibile mettere in luce. Dalle immagini speculari di Smith ai collage di Odell, dagli alfabeti di Treccani alle alterazioni cromatiche di Winer, dalle figure realizzate attraverso i bike itinerary di Lund alle apofenie del paesaggio che caratterizzano le opere di Max Serradifalco, gli artisti hanno creato un connubio indissolubile fra Terra, arte e nuovi media che permette di guardare ad un futuro di condivisione e consapevolezza. Osservando queste immagini, scattate in diversi luoghi del mondo, si vive una sorta di telepresenza, quella che Lev Manovich definisce “il mezzo non per creare un nuovo oggetto, ma per accedervi, per allacciare relazioni, per osservare ciò che avviene in un luogo remoto”. SPACEARTH è un viaggio alla riscoperta dei territori più preziosi e talvolta nascosti della Terra che attraverso le opere degli artisti fotografi satellitari possiamo finalmente tornare ad ammirare ed amare. A contorno del progetto saranno esposte anche due videoinstallazioni.

A cura di Maurizio Marco Tozzi

In collaborazione con Seravezza Fotografia 2017

Testo di Maurizio Marco Tozzi

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SPACEARTH / THE SATELLITE PHOTOGRAPHY